"...Quelle che preferisco sono le storie che parlano di squallore.
-Che parlano di che? -dissi, sporgendomi in avanti.
-Squallore. Lo squallore mi interessa enormemente. ...""
Mi piace leggere. E se è possibile leggere "troppo" io lo faccio. Leggo, rileggo tantissimo, velocemente e implacabilmente. E (cosa ancora più sorprendente) mi ricordo piuttosto bene tutto (o quasi) quello che mi passa tra le mani. Così sono diventata una lettrice scafata, cinica e disillusa, difficile agli entusiasmi. In questi giorni però mi è capitato di nuovo di entusiasmarmi per un libro: "I nove racconti" di Salinger; sì lui, l'autore del (hem... un po' sopravvalutato?) giovane Holden. Questi racconti mi sono molto molto piaciuti, in particolare mi ha colpito quello che si chiama "per Esmé con amore e squallore" e già il titolo è geniale. Il racconto è di quelli che piacciono a me, grigio, piovoso, troppo allegro e troppo triste. Così ho deciso di lavorarci su e ho provato buttar giù qualcosa, complice la domenica piovosa che si accordava così bene al mood di Salinger. Il risultato il progetto di copertina fittizia che vedete sopra: Esmé e Charles, il suo pazzo, vorace e inscrutabile fratello piccolo, così come li immagino.